Giugno 2025 – Editoriale

L’editoriale

Certezze e incertezze

 

Quando leggerete queste righe la battaglia sui premi di cassa malati sarà già entrata nel vivo e, comunque vada, non sarà ancora conclusa perché l’ultima parola spetterà ai ticinesi in settembre.

L’Arena, in questo mese di giugno, è quella della sala del Gran Consiglio ticinese e appostati come falchi i deputati dei vari schieramenti politici staranno sparando, si spera non a casaccio, sulle varie iniziative e i vari controprogetti volti a frenare l’aumento costante e inesorabile dei premi di cassa malati. 

Ma andiamo con ordine. Appare oramai certo che fra tre mesi i cittadini troveranno nelle bucalettere il materiale per la votazione su due iniziative: quella del Partito Socialista volta a limitare i premi di cassa malati al 10% del reddito disponibile e quella della Lega che propone la deducibilità dei premi nella dichiarazione fiscale (9’000 franchi per le persone singole, 18’000 franchi per le coppie). Il coordinatore del movimento di via Monte Boglia, Daniele Piccaluga, ha assicurato che l’iniziativa non sarà ritirata nonostante il controprogetto targato PLR abbastanza simile e che propone di arrivare a quanto proposto dalla Lega solo in maniera progressiva e proporzionale all’aumento dei premi. Potremmo dunque doverci esprimere anche su questo controprogetto che non avrà però vita facile in Gran Consiglio: facendo qualche calcolo, la maggioranza appare risicatissima dopo il dietrofront del Centro. In un primo momento il partito di Fiorenzo Dadò sembrava disposto a salire sulla carrozza PLR; poi l’inaspettato (forse) “tutti giù!”. Il Centro proporrà quindi, a sua volta, un controprogetto simile, ma non nelle cifre, a quello PLR e all’iniziativa della Lega, ossia 7’000 franchi di deduzioni per i singoli, 14’000 franchi per le coppie. Una differenza che dimezzerebbe i mancati introiti per il Cantone. Determinanti potrebbero essere così i voti delle “piccole” formazioni politiche in Gran Consiglio.

Un gran casino? Sembrerebbe. Per il cittadino non sarà facile districarsi tra iniziative e controprogetti, ma valuterà soprattutto quale delle proposte in votazione gli permetterà di risparmiare qualcosina sui premi. Come andrà a finire a settembre non lo sappiamo ancora, di sicuro però i premi aumenteranno ancora, in media, tra il 4% e il 6%. Le certezze della vita… 

Sempre in autunno il parlamento federale deciderà sugli aiuti supplementari alle tre regioni (Vallemaggia, Mesolcina e Vallese) colpite nel giugno dell’anno scorso dalla furia della natura. Una mano tesa, ma non scontata, ai Comuni e ai Cantoni impegnati nella ricostruzione. Anche Berna, dopo un primo No (vedi Terra ticinese N. 2) si è dovuta ricredere. Lo stesso Consigliere federale Albert Rösti ha confessato che una simile devastazione non l’aveva mai vista (post scriptum: una dichiarazione fatta prima del crollo della montagna a Blatten…). Il DATEC, il dipartimento di Rösti, prevede circa 36 milioni di franchi (per le tre regioni). Un sostegno che va ad aggiungersi a quello del Canton Ticino: un primo credito di 25 milioni a cui se ne aggiungeranno successivamente altrettanti su un totale complessivo di circa 80 milioni di franchi di danni noti. In parte già spesi perché a distanza di un anno, la valle non è restata con le mani in mano in attesa degli aiuti finanziari: ci sono stati lavori urgenti come, ad esempio, gli interventi per l’approvvigionamento idrico o per il ripristino almeno provvisorio delle vie d’accesso per la valle. Una prima importante opera partirà già con l’inizio di luglio: la ricostruzione del ponte di Visletto a Cevio, spazzato via dalla furia della Maggia, che dovrebbe essere portata a termine nel novembre dell’anno prossimo.   

E poi ci sono aiuti che richiederanno più tempo, come la sistemazione del paesaggio e dei nuclei toccati dalle frane. Mesi, fors’anche anni, che non scoraggeranno la popolazione della valle.