Giugno 2023 – Editoriale

L’editoriale

Missione “parzialmente” compiuta

 

Fondata nel maggio del 1998 dalle Ferrovie Federali Svizzere, AlpTransit San Gottardo
(ATG) ha completato la costruzione della Nuova ferrovia transalpina. Nel 2008 le
Camere federali hanno stanziato per il “Cantiere del secolo” 13,157 miliardi di franchi.
Tirate le somme, l’investimento effettivo è stato inferiore: 12,105 miliardi. La gestione
delle risorse è stata dunque esemplare. Le opere sono state realizzate nei tempi stabiliti: nel
2016 è stata inaugurata la galleria di base del San Gottardo, che con i sui 57 km è il tunnel
ferroviario più lungo del mondo; nel 2020 è entrata ufficialmente in esercizio quella del
Monte Ceneri. Azzerando i dislivelli e accorciando le distanze, merci e persone viaggiano ora
più rapidamente sull’asse nord-sud. «Grazie alle due gallerie e agli ampliamenti sulle linee di
accesso, è possibile far circolare treni più lunghi e trasportare carichi maggiori», osserva ATG in
una nota, in cui annuncia lo scioglimento della società attraverso una fusione con le FFS.
«Missione compiuta» si afferma nello stesso comunicato, che chiude l’impresa storica dei trafori
ferroviari. Nel frattempo, sotto il massiccio del San Gottardo, le frese saranno presto di nuovo in
azione per il raddoppio del tunnel autostradale, cui lavori cominceranno nella primavera del
prossimo anno, per terminare nel 2029. Seguiranno altri tre anni per risanare l’attuale tunnel.
Opera attesa e che dovrebbe da un lato snellire la circolazione, rimuovendo l’effetto “a imbuto”
che si crea ai due portali, e dall’altro aumentare la sicurezza. Airolo ne beneficerà anche sul
piano ambientale e paesaggistico: il materiale di scavo sarà utilizzato per interrare l’autostrada
sulla lunghezza di 1 chilometro davanti all’abitato: niente più rumori né immagini di veicoli
incolonnati ma un territorio pianeggiante e verde di circa 220 000 metri quadrati destinati
all’agricoltura e allo svago. Saranno inoltre evitati trasporti inquinanti e inutili discariche.
Neppure le Ferrovie abbandoneranno il Ticino.
Ci sono ancora cantieri in corso – in particolare quello a Lugano per il rinnovo della stazione
– mentre a Cresciano sono cominciate le opere preliminari sull’area in cui s’insedierà il nuovo
stabilimento delle officine FFS.
Quel «missione compiuta» di AlpTransit San Gottardo non è però passato inosservato al Sud
delle Alpi, dove al contrario sono tutti convinti che la linea ferroviaria veloce sia da completare.
In particolare mancano le circonvallazioni di Bellinzona e Lugano con il prolungamento fino
a Chiasso e la cosiddetta “Gronda-Ovest” per il trasporto delle merci. Berna, però, non ci sente e
nelle sue strategie per il futuro l’offerta ferroviaria locale e regionale è privilegiata rispetto alle
lunghe distanze e al raccordo con la rete internazionale.
L’orizzonte temporale per il completamento dell’asse ferroviario del San Gottardo è il 2050.
Scelte che l’intero Canton Ticino non condivide. Prese di posizione e appelli si susseguono.
L’ultimo in ordine di tempo è quello del Gran Consiglio, che lo scorso 23 maggio ha votato
all’unanimità una risoluzione affinché l’opera del secolo non rimanga incompiuta.
Il chiodo lo batte da tempo anche l’associazione ProGottardo – Ferrovia d’Europa, i cui membri
hanno recentemente ribadito la necessità di avviare al più presto gli studi di fattibilità e che
per questi progetti di massima il Consiglio federale consideri con urgenza i finanziamenti,
stimati una cinquantina di miliardi di franchi. L’auspicio, espresso anche dal Gran Consiglio,
è che il completamento di AlpTransit possa cominciare nel 2035. Affinché ciò sia realistico,
il Parlamento federale dovrebbe esprimersi sulla progettazione di massima entro il 2026.
Di questa “missione” sono stati incaricati il Consiglio di Stato e la Deputazione ticinese alle
Camere. L’associazione ProGottardo – Ferrovia d’Europa non starà a guardare: «Dobbiamo
convincere Berna che la Svizzera sta diventando un’isola e che così non può essere».