Agosto 2025 – Editoriale
L’editoriale
Estate: quando avrete fra le mani questo numero, sarà agli sgoccioli. L’industria avrà ripreso fra mille incertezze (leggasi dazi USA), l’edilizia avrà riaperto i cantieri e le scuole le aule… . Insomma, per la maggior parte di noi e per chi avuto la possibilità di farle, le vacanze sono terminate. Magari qualcuno avrà avuto la fortuna di trascorrere qualche giorno a New York, meta ambita da molti svizzero-italiani. Tanti ticinesi hanno avuto l’occasione di trasferirvisi definitivamente, come Alberto Zonca di Morbio Inferiore, che da più di 30 anni vive nella Grande Mela, pur senza perdere di vista il suo Cantone, tanto da essere soprannominato il sindaco dei ticinesi di New York. La sua storia la potete leggere in “Finisterrae”, la rubrica che si occupa degli emigranti ticinesi. E poco più di un anno fa la natura ha costretto, forzato, alcuni ticinesi e mesolcinesi a lasciare le loro case. Anch’essa una sorta di emigrazione, indipendente dalla loro volontà. C’è chi ha perso tutto ma c’è anche chi è stato più fortunato ed è già rientrato nella propria abitazione.
Per le valli colpite dall’alluvione la parola d’ordine è ora: ricostruzione. Sì, ma come? Riflessioni, suggerimenti e qualche critica li potete leggere nel contributo di chi vive la valle e la conosce forse meglio di chi progetta. Che visione hanno della società di domani e del loro futuro i giovani di oggi? È la domanda che da 150 anni (!) l’esercito pone alle reclute che si apprestano ad assolvere gli obblighi militari. Fondamentalmente le domande sono sempre le stesse, in modo da osservare le tendenze in corso nella nostra gioventù.
I risultati dei sondaggi costituiscono una base preziosa per le decisioni nel campo della politica svizzera della formazione, della gioventù e della salute. La storia di questa analisi sociologica, un unicum a livello internazionale, è raccontata da chi si occupa di queste ricerche. Una nota dolente, infine. Purtroppo, Gabriele Alberto Quadri ci ha lasciato a fine giugno. Una scomparsa improvvisa giunta pochi giorni dopo averci inviato il suo ultimo contributo: “Fine di un’epoca”, lo aveva intitolato così, quasi un presagio. A Terra ticinese, ma non solo, mancherà una firma arguta, a volte irrispettosa e provocatoria, ma che con la sua rubrica “Il paese che cambia”
sapeva leggere i nostri tempi. Grazie GAQ.
Riccardo Tettamanti
Direttore editoriale
